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lunedì 31 dicembre 2018

Lo Sapevate Che: Cultura - Oggi San Silvestro: La sua vita - Perché si chiama “Notte di San Silvestro”? - Perché il nome del Santo ricorre proprio nel giorno della Vigilia di Capodanno? - Che relazione c’è tra la natura religiosa del personaggio storico e la festa laica?


Nome: San Silvestro I
Titolo: Papa
Ricorrenza: 31 dicembre
Protettore di:muratoritagliapietre
San Silvestro nacque a Roma da Rufino e Giusta.

Morto il padre, Giusta si prese una cura speciale della sua educazione, ponendolo sotto la guida di Canzio, prete romano, affinchè lo formasse lla pietà e alle scienze.
Finiti gli studi, fu dal Papa San Marcellino ordinato sarcerdote e fu salda colonna nella Chiesa e faro luminoso per quei tempi di superstizioni e di pratiche ancora pagane.

Nel giro di pochi anni morirono i Papi S. Marcellino, S. Marcello, S. Eusebio e S. Melchiade, a cui Silvestro succedette. La Sede Romana aveva bisogno di un Papa di salda tempra e di grandi vedute per usufruire di quella pace che Costantino il Grande aveva dato alla Chiesa.

Sotto il suo pontificato furono combattute le due grandi eresie dei Donatisti col concilio di Arles e degli Ariani col concilio di Nicea.

Silvestro avrebbe ardentemente desiderato recarvisi personalmente, ma data la vecchiaia e le infermità dovette mandarvi i suoi legati. Provvide ai bisogni di tutto l'orbe cattolico, ma Roma era la città che attirava in special modo le sue cure. La cristianità, uscita allora dalle Catacombe, abbisognava di chiese pei Divini Misteri, e Silvestro fece edificare otto basiliche.

Stabilì regolamenti per le ordinazioni dei chierici, per l'amministrazione dei Sacramenti e per il soccorso ai poveri.

Viveva parcamente per avere di che dotare le chiese ed aprire ricoveri di beneficenza.

Tra le opere di questo grande Papa è celebre l'appello che indirizzò agli Ebrei: « Ebrei, il tempo delle figure è passato ed è subentrato quello della realtà. Il Messia da voi atteso è venuto; il suo regno è stato costituito, si dilata, s'innalza e si sostiene. Negate ora se volete la luce del sole; ma certo non negherete la verità di questi fatti che splendono come il sole e che ogni giorno giganteggiano sempre più ». 

Esausto di forze per le continue infermità, dopo 22 anni di glorioso pontificato passò all'eterno riposo il 31 dicembre dell'anno 335.

PRATICA. Ringraziamo Dio del tempo datoci, chiediamogli perdono dei peccati commessi e proponiamo una vita migliore. 

PREGHIERA. Fa', te ne preghiamo, Dio onnipotente, che la solennità del tuo beato confessore e Pontefice Silvestro ci aumenti la devozione e ci assicuri la salvezza. 


MARTIROLOGIO ROMANO. ARoma il natale di san Silvèstro primo. Papa e Confessore, il quale battezzò l'Imperatore Costantino Magno, e confermò il Concilio di Nicèa, e dopo molte altre santissime opere si riposò in pace.


Approfondimento

Tradizionalmente la sera di San Silvestro per ringraziare il Signore dell'anno appena trascorso viene recitato il Te Deum (estesamente Te Deum laudamus, "Dio ti lodiamo") un inno cristiano per ringraziare dell'anno appena trascorso durante i primi vespri della solennità di Maria Ss. Madre di Dio.


Noi ti lodiamo, Dio *
Ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra Ti adora.

A Te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
con i Cherubini e con i Serafini
non cessano di dire:

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il glorioso coro degli Apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la Santa Chiesa, ovunque proclama la tua gloria:
Padre di infinita maestà;

O Cristo, Re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
Tu nascesti dalla Vergine Madre
per la salvezza dell'uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei Cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Crediamo che

(Il seguente versetto si canta in ginocchio)

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei Santi.

Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno Ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Abbi pietà di noi, Signore, *
abbi pietà.

Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

V) Benediciamo il Padre, e il Figlio con lo Spirito Santo.
R) Lodiamolo e glorifichiamolo nei secoli.
V) Benedetto sei, o Signore, nel firmamento dei cieli.
R) Lodevole e glorioso e sommamente esaltato nei secoli.
www.santodelgiorno.it

Perché si chiama “Notte di San Silvestro”?
Perché il nome del Santo ricorre proprio nel giorno della Vigilia di Capodanno? Che relazione c’è tra la natura religiosa del personaggio storico e la festa laica?

Con lo spumante  nella mano destra e con la pancia esausta nella sinistra, mentre siamo impegnati nel countdown di rito, una domanda potrebbe assalirci (ma anche no): perché quella tra il 31 dicembre e il 1 gennaio si chiama "Notte di San Silvestro"? Vi è una relazione tra la vita di questo papa e i festeggiamenti di Capodanno? La risposta, secca e decisa, è "no". La relazione tra la vigilia di Capodanno, festa prettamente laica, e la santità del papa che resse la Chiesa tra il 314 e il 335 d.C. è quella di una semplice coincidenza tra la fine dell'anno e il calendario dei santi. Il 31 dicembre è stato infatti dedicato a S. Silvestro in ragione probabilmente della data di morte (e sepoltura) di Silvestro I, che dopo 21 anni di papato morì nella vigilia di Capodanno del 335 d.C. Per il calendario ortodosso, invece, il giorno di S. Silvestro è il 2 gennaio. Va da sé, dunque, che per gli ortodossi la vigilia di Capodanno non è la Notte di S. Silvestro.

Silvestro I divenne Vescovo di Roma – e dunque Papa – dopo la morte di papa Milziade. Il papato di Silvestro coincide con l'Impero di Costantino, il primo imperatore romano convertito al cristianesimo. Agli albori di una Chiesa non ancora consolidatasi, fu lo stesso Costantino a determinare la politica del papato e la determinazione dell'ortodossia. Fu l'imperatore che, anticipando l'azione di Papa Silvestro, condannò arianesimo e donatisti che furono vittime di una dura repressione. Fu tuttavia Silvestro I a segnare alcuni aspetti della vita interna della Chiesa, determinando aspetti fondamentali della liturgia e creando probabilmente la Scuola romana di canto.

E' al papato di Silvestro I che fa riferimento la Donazione di Costantino, un documento che nei secoli successivi è stato utilizzato dalla Chiesa per rivendicare la superiorità sulle altre chiese e il proprio potere temporale su tutto l'Occidente. Secondo tale donazione, Costantino avrebbe riconosciuto a Silvestro I e ai suoi successori la sovranità sui sacerdoti di tutto il mondo, il primato sulle altre chiese patriarcali orientali e la centralità della Basilica del Laterano e la superiorità del potere papale su quello imperiale. Come dimostrato dall'umanista Lorenzo Valla nel 1440, la donazione era un falso redatto a Roma tra il 752 e il 777, quindi molto tempo dopo la morte sia di Silvestro I che di Costantino I (337 d.C.).
[L'immagine di San Silvestro è tratta da Wikipedia]

Buon San Silvestro a tutti, ciao! ♥

Speciale: E per la sera di San Silvestro…Aperitivi a Mezzanotte con Stuzzichini!


 Champagne Orange aperitivo
Per 4 persone

Versare in ciascun flûte il succo di un’arancia, un kumquat a fettine (agrume asiatico), e spumante q.b. La ricetta originale prevede un bicchierino di Cointreau.

Per accompagnare:

Ostriche Con Salsa Al Cipollotto:

Aprire 6 Ostriche. Tritare finemente un cipollotto e mescolarlo con 2 cucchiai di aceto rosso, 1 cucchiaino di vino rosso, 1 cucchiaino di succo di limone, sale e pepe.  Versare un po’ di salsa sulle ostriche.


Kyr Royal
Per 4 persone

Versare nelle coppe 1 cucchiaio di creme de cassis e colmare con lo champagne. Aggiungere per decorare un rametto di ribes rosso. La ricetta originale prevede due cucchiai di Creme de cassis.

Per accompagnare:

Coppette di pomodoro:

Svuotare un pomodoro maturo e sodo e tagliare la polpa a dadini piccoli. Mescolarli con prezzemolo tritato e uno spicchio d’aglio sminuzzato. Riempire con il composto 6 coppette di pasta, oppure 6 piccoli cracker. Aggiungere un pizzico di sale solo al momento di servire.


Curacao Cocktails
Per 4 persone

Fare macerare nei bicchieri un quarto di limone tagliato a pezzi e 2 cucchiai di curacao. Dopo mezz’ora riempire i bicchieri con lo champagne. La ricetta originale prevede l’aggiunta di zucchero e un bicchierino di Bourbon.

Per accompagnare:

Canapè di Salmone:

Tagliare del pane di segale in quadrati di 3 cm di lato. Mettere su ogni fettina 1 cucchiaino raso di yogurt greco magro e una fettina di salmone affumicato. Completare con pepe nero a piacere.


Don Giovanni
Per 4 persone

Mettere in ogni flûte 5 cucchiai di succo d’ananas e un cucchiaio di sciroppo di granatina, senza mescolare. Colmare il bicchiere con champagne molto freddo o spumante. La versione originale prevede l’aggiunta di un bicchierino di Gran Marnier.

Per accompagnare:

Involtini di Zucchine e Mozzarella:

Con un pelapatate, tagliate 6 fette sottilissime di zucchina e conditele con qualche goccia di limone e di olio. Adagiare una mozzarella a ciliegia in ogni fetta di zucchina e arrotolarla formando degli involtini. Prima di servire condire con sale e pepe.


Sangria Rossa o Gialla

Rossa

2 lt di vino rosso, ½ arancia, 60 gr di zucchero, 1 bicchierino di Gin, 1 stecca di cannella, ¼ di acqua minerale gassata, 2 limoni, 1 arancia , 2 pesche e 1 pera a fettine, 10 cubetti di ghiaccio.
Far bollire per 5 minuti il vino con lo zucchero, la cannella, la ½ arancia e i limoni tagliati a fette. Aggiungere la frutta tagliata a pezzi, lasciate raffreddare. Mettete in frigorifero per qualche ora e al momento di servire aggiungere 1 bicchierino di Gin, 10 cubetti di ghiaccio e ¼ di acqua minerale gassata. Mescolare e servire.

Gialla

1 bottiglia di champagne, 1 bottiglia di vino bianco, gazzosa al limone, zucchero a piacere, 2 limoni solo buccia a filettini (o variante 3 limoni interi al naturale, tagliati finemente.

Sangria Caliente

Per 6 persone

1 lt di vino bianco secco tipo Tocai, ½ lt di gazzosa, 2 peperoncino Antille, 1 mela verde, 4 susine gialle, 5 albicocche, 2 pesche a polpa bianca.

Versate in una grossa ciotola il vino Tocai e la gazzosa, aggiungete un peperoncino Antille intero e uno tagliato in 4 parti, privato dei semi. Eliminate noccioli e torsoli e tagliate a dadini la mela verde, le susine, a spicchietti le albicocche e le pesche. Unite la frutta al vino e mettete il tutto in frigo sino al momento di servire.


Cocktail Balaklava Cup

Preparare in anticipo dei cilindri di ghiaccio mettendo dei bicchieri di plastica pieni d’acqua nel freezer. In una capiente coppa versate due bottiglie di vino rosso (tipo grignolino, blauburgunder o merlot). Aggiungere 1 bicchierino di liquore di maraschino, ½ cetriolo a fette, due cucchiaini da frutta di zucchero, 2 bottigliette di soda water, una mela e una pera a fettine, 2 cestini di lamponi, una scorza di limone a striscioline e facendo attenzione a non prelevare il bianco sotto la buccia, il succo di un limone.
Mescolare con molta delicatezza e lasciare riposare. Prima di servire togliere il cetriolo e completare con una bottiglia di spumante secco e il ghiaccio, sia i cilindri preparati che a cubetti.

Buon anno 2019 a tutti!♥

domenica 30 dicembre 2018

Lo Sapevate Che: Cultura – Capodanno nel mondo: tradizioni originali – curiosità – il cibo come simbolo di prosperità – cimiteri e laghi ghiacciati – la tradizione dei chicchi d’uva


Capodanno nel mondo: tradizioni originali e curiosità

Dalle usanze legate al cibo per garantire prosperità nell’anno futuro a quelle che servono per lasciarsi alle spalle i dispiaceri e le sfortune dei dodici mesi appena trascorsi. Ecco alcuni dei modi più bizzarri per celebrare la notte di San Silvestro
La fine di un anno spalanca le porte a un nuovo inizio. Ragione per la quale, in ogni cultura, il Capodanno si porta dietro tutta una serie di tradizioni e curiosità, ideate per accattivarsi la buona sorte nei successivi dodici mesi. In Italia, ad esempio, è uso comune nella notte di San Silvestro mangiare lenticchie, accompagnate da zampone o cotechino, perché si dice che favoriscano la ricchezza. In altre parti del mondo, invece, per propiziare il nuovo anno ci si lascia andare ai riti più bizzarri come ad esempio saltare dentro un lago ghiacciato con dei tronchi d’albero o mangiare un prestabilito numero di chicchi d’uva.
Il cibo come simbolo di prosperità

Come in Italia, anche in tanti altri Paesi, molti dei riti propiziatori per l’anno che sta per cominciare sono legati al cibo. In Spagna, ad esempio, è tradizione mangiare 12 chicchi d’uva nei 12 secondi precedenti alla mezzanotte. In questo modo i successivi mesi dell’anno saranno caratterizzati da ricchezza e felicità. Invece in Germania si è soliti brindare con 'Feuerzangenbowle', una bevanda tradizionale, mentre si mangiano dei piccoli dolci di marzapane rosa a forma di maiale. Sempre nel Vecchio Continente, in Svizzera, per accattivarsi la buona sorte nell’anno futuro è necessario far cadere sul pavimento un po’ di gelato alla crema. Tra i giochi più curiosi tipici del Capodanno c’è indubbiamente quello dei britannici dopo il brindisi: in molti, infatti, si riuniscono intorno a un tavolo con l’obiettivo di pescare a mani nude all’interno di una ciotola la frutta secca che galleggia in un liquore infiammato

Tradizione del ‘primo passo’

Molte altre tradizioni hanno a che fare con la porta d’ingresso delle abitazioni. In Grecia, ad esempio, si è soliti appendere davanti all’entrata della casa una cipolla. Ma non finisce qui: gli ospiti che si recano in queste abitazioni per i festeggiamenti, prima di entrare, devono rompere un melograno sulla soglia. Il numero di chicchi che si spargerà determinerà la fortuna di cui godranno i padroni di casa nei successivi dodici mesi. In Scozia, invece, bisogna fare molta attenzione dopo la mezzanotte a chi entra in casa, perché stabilirà le fortune dell’anno appena iniziato. Per questa ragione gli scozzesi sono soliti invitare per primi amici e parenti che a loro volta devono varcare la soglia con il piede destro e rigorosamente con le mani piene.
Liberarsi del passato

Per iniziare al meglio l’anno è necessario lasciarsi alle spalle i dispiaceri e le sfortune di quello appena passato. Per dare corpo a queste intenzioni, come racconta Adnkronos, in Argentina distruggono dei fogli di carta in tanti piccoli pezzi e alla mezzanotte li gettano dalla finestra. In Messico, invece, nei giorni precedente al Capodanno si liberano di tutto ciò che è inutile in casa. Una tradizione che si celebra in modo simile anche in Sudafrica, in particolar modo a Johannesburg, dove il giorno della vigilia in molti gettano via oggetti e mobili vecchi. Tornando in Sudamerica, in Ecuador per festeggiare si preparano dei piccoli fantocci che simboleggiano le sventure dell’anno appena terminato e si dà loro fuoco per la strada durante la notte di Capodanno. In Danimarca, invece, è tradizione tirare piatti e piattini inutilizzati contro le porte di familiari, vicini ed amici, come un rumoroso simbolo di distruzione dei problemi dell'anno passato. In Giappone, infine, i templi buddisti la sera del 31 dicembre fanno rintoccare le loro campane 108 volte, tanti quanti sono considerati i peccati che un uomo può compiere durante un anno e che vengono cancellati con l’avvento del nuovo.
Cimiteri e laghi ghiacciati

Ai due antipodi del mondo si verificano due tradizioni molto curiose. In Siberia diversi intrepidi, allo scoccare del nuovo anno, si tuffano in dei varchi aperti in dei laghi ghiacciati insieme a dei tronchi d’albero. Mentre in Cile, molti fedeli passano la notte di San Silvestro all’interno dei cimiteri per celebrare il nuovo anno con i cari defunti.
Tg24.sky.it
La tradizione dei chicchi d'uva a Capodanno
Una delle tradizioni più seguite dal popolo spagnolo avviene durante "nochevieja", l'ultimo giorno dell'anno, il 31 Dicembre. La tradizione vuole che si lasci l’anno vecchio e si riceva quello nuovo, mangiando dodici chicchi d’uva al ritmo dei dodici
rintocchi di campana che segnano la mezzanotte del 21 Dicembre.
Coloro che riescono a mangiare tutti i chicchi d’uva a tempo, avranno un anno pieno di fortuna e prosperità.
I tocchi “magici” sono dati dalle campane dell’orologio che si trova in cima alla "Puerta del Sol" di Madrid.
Questo è il rituale che gli spagnoli, ogni 31 Dicembre quando si avvicina la mezzanotte, seguono attraverso la televisione o per chi può in diretta a Madrid nelle vicinanze della “Puerta del Sol”.
Guardate il video riportato qui sotto. Oltre a vedere ed ascoltare i rintocchi delle campane dell’orologio di Madrid, è possibile vedere la folla che partecipa all’evento.
Ma perché tutto ciò?
Come molte tradizioni, anche quella dei chicchi d'uva viene spiegata attraverso teorie.
Una racconta che nell’anno 1909, gli agricoltori si ritrovarono con una vendemmia abbondante e decisero (per diminuire il quantitativo in eccesso dell’uva) di propagare la legenda che questo frutto mangiato alla mezzanotte porta fortuna e prosperità per l’anno entrante.
Un’altra teoria dice che, nel 1882 il Sindaco di Madrid, tramite un bando municipale, impose che tutte le persone che uscivano per ricevere i Re Magi (nella notte tra il 5 e il 6 di Gennaio) dovessero pagare 1 “duro” (equivalente di 5 Pesetas, vecchia moneta spagnola prima dell’Euro).
Uscire, aspettando i Re Magi, era una tradizione che serviva come scusa per ridicolizzare la notte dei Re Magi agli stranieri che arrivavano in questi giorni e a chi credeva che doveva cercare i Re Magi il mattino del 5 gennaio. Oltre che prendere in giro i più ingenui, era motivo per bere e fare più confusione possibile.
Con questo bando il Sindaco tolse le possibilità ai cittadini di Madrid di divertirsi in questo giorno di festa, dove quasi tutto era permesso.
Questo, unito all’abitudine delle famiglie aristocratiche di mangiare uva e sorseggiare champagne durante la cena dell’ultimo giorno dell’anno provocò che un gruppo di “madrileños” decisero di ridicolizzare l’abitudine borghese e criticare il bando del Sindaco, mettendosi nelle vicinanze della “Puerta del Sol” a mangiar uva al suono delle campane.
Questi i precedenti che diedero inizio a quest’abitudine.
In quanto alla ragione del perché si mangi una dozzina di chicchi d’uva, nemmeno essa trova un consenso univoco.  Alcuni dicono che rappresentano i dodici mesi dell’anno e altri, semplicemente un chicco cada suono della campana.
Da quando si ripete questa tradizione?
Nel Gennaio 1897 la stampa di Madrid commentava così l'azione delle persone nelle vicinanze della "Puerta del Sol": "Es costumbre madrileña comer doce uvas al dar las doce horas en el reloj que separa el año saliente del entrante". Con il trascorrere degli anni, questa tradizione si diffuse a tutto il territorio spagnolo arrivando a ciò che oggi conosciamo.
Esistono teorie differenti anche sulle date di questa tradizione, ma noi ci accontentiamo del primo scritto della stampa riguardo l'evento.
L’uva consumata durante l'ultima notte dell'anno viene anche denominata "uva de la suerte", cioè l'uva della fortuna, e fin qui tutto bene visto che si parla dell'uva che deve aiutarci a realizzare i nostri desideri e portarci buone cose nell'anno nuovo.
Qual è la forma ridicola di continuare questa tradizione?
Molti credono che l'abitudine sia quella di prepararsi 12 acini d'uva, durante il cenone, per essere pronti a mangiarli alle 24. Mettiamo che siamo in 10 persone a festeggiare il capodanno, con due bei grappoli d'uva possiamo prepararci l'augurio della nostra fortuna per l'anno nuovo, con una spesa di circa 3 € (un prezzo quasi a caso). Invece NO. Un mese prima nei supermercati si cominciano a vedere piccole lattine di 12 chicchi d'uva sbucciati e senza semi (perché altrimenti ci si strozza! Non ci crede nessuno) pronti per essere consumati l’ultima notte dell'anno, costo che aggira attorno all'euro e più a lattina. Nel nostro gruppo di 10 persone avremmo una spesa di oltre 10 euro per mantenere la tradizione e le casse di chi produce e commercia le lattine d'uva. E se questi soldi invece li donassimo a chi veramente ne ha bisogno, non dormiremo meglio, soprattutto in questo periodo nel quale piangiamo e chiamiamo "crisi"?
Non sono i 10 euro a fare la differenza, ma fate due conti sulla quantità di gente che spende quei soldi.
www.guidavalencia.com
Buon Capodanno a tutti!

Speciale: Preparando il Menù del Cenone di Capodanno e il Capodanno!


A fine anno l’usanza vuole che si consumino alimenti legati alla prosperità.
Meglio per non rischiare di addormentarci, comporre una cena leggera, con alimenti insoliti e stuzzicanti abbinamenti.
Le lenticchie sono considerate di buon augurio.
Il riso rappresenta soldi, quindi mangiarne in abbondanza significa diventar più ricchi. Il cotechino, lo zampone di maiale, sono appuntamenti fissi per la fine e l’inizio dell’anno.
Anche il salmone, fresco o affumicato, i crostacei (speciali le ostriche!), il capitone, l’anguilla, sono tutti ricercati per questo festeggiamento.
Per i dolci i biscotti e leccornie diverse, caratteristiche di molte regioni, sono molto graditi.
Un brindisi speciale finale, con molte, molte bollicine!

Crostini alle Ostriche
Per 4 persone

Tostate sotto il grill 4 fette di pane francese o casereccio.
Nel frattempo aprite 3 dozzine di ostriche, estraete i molluschi, trasferiteli in una padella e fateli dorare a fuoco lento per due minuti con 60 gr. di burro. Insaporiteli con una macinata di pepe e servitele con i crostoni spalmati con 20 gr. di burro, lasciato ammorbidire a temperatura ambiente.

Crostini Toscani al Baccalà
Per 4 persone

Pancarrè o due francesine o pane toscano non salato, 2 patate, 1 filetto di baccalà non molto grande (o uno congelato), 2 bicchieri di latte, 1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato, olio, sale. Foglioline di prezzemolo per guarnire.

Se si usa il baccalà fresco si deve mettere in acqua fredda per 3 notti, cambiandogli l’acqua 2 volte nella giornata.
Tagliare a fettine il pane, togliendone tutta la crosta. Tostarlo leggermente in forno. Fare bollire le patate con la buccia in acqua in acqua leggermente salata. Poi spellatele e riducetele a pezzi. In un lt e mezzo di acqua con un bicchiere di latte, fare bollire il baccalà per 10 minuti. Scolarlo e fare raffreddare, eliminare le spine e la pelle. (se fosse surgelato, farlo bollire con la stessa procedura ancora surgelato sempre per lo stesso tempo di cottura). Mettere nel mixer il baccalà ridotto a tocchetti, le patate, lo spicchio d’aglio affettato, il prezzemolo, il latte residuo portato a bollore. Frullare gli ingredienti riducendo il composto alla consistenza di una mousse, aggiungere a filo 90 gr di olio evo, continuando a lavorare adagio il composto. Spalmarlo sulle fette di pane tostate guarnendole con foglioline intere di prezzemolo. Servite i crostini accompagnandoli da un ottimo fiasco di Chianti.

Tartine con Funghi trifolati
Per 4 persone

8 fette di pancarrè, gr.500 di porcini, gr.150 di burro, 4 spicchi d’aglio, 4 cucchiai di olio, prezzemolo, sale.

Dopo aver pulito delicatamente i funghi con una pezzuola inumidita nell’acqua, affettateli e fateli cuocere nell’olio con uno spicchio d’aglio e un pizzico di sale.
Scottate gli altri spicchi d’aglio in acqua bollente e passateli al setaccio, lavorate poi il composto in una terrina col burro fatto ammorbidire a temperatura ambiente e montate il composto a spuma con le fruste. Tagliate il pancarrè in tante tartine rotonde e spalmatele col composto di burro e aglio, quindi ricopritele con i funghi trifolati. Decorate il piatto con del prezzemolo.

Tartine di Foie gras e Cetriolini
Per 6 persone

6 fette di pancarrè, 1 scatola di fois gras, 1 confezione di cetriolini sott’aceto, 36 fettine di olive nere.

Tagliare a triangolo le fette di pane e farle tostare in forno.
Quando saranno freddi, ricoprirle con il fois gras, livellandolo. Guarnire con cetriolini tagliati a ventaglio e 3 fettine di oliva nera su ogni triangolo. Tenere in frigo sino al momento di servire.

Coppette di Scampi (o Trota salmonata o code di Gamberoni)
Per 4 persone

250 gr di code di scampi, fatti preparare dal pescivendolo, poi lavati e bolliti in acqua salata per 5 minuti, (o filetti di trota salmonata o code gamberoni, anch’essi preventivamente bolliti nello stesso modo), scolati e raffreddati, gr. 300 di carciofini. sott’olio, 50 gr. di maionese, 3 cucchiai di vino bianco, 1 cucchiaio di panna acida, o yogurt una presa di zucchero, un cucchiaio di sherry, un mazzetto di aneto, sale pepe.
Per guarnire un cespo di lattuga, gherigli di noce.

Dopo aver scolato il pesce, tagliate i carciofini a quarti. Mescolate in una ciotola, la maionese con il vino, lo zucchero e la panna acida, poi insaporite con sale, pepe e lo sherry.
Lavate e asciugate l’aneto (o prezzemolo), tritatelo finemente e aggiungete alla salsa. Unite gli scampi e i carciofini. Lavate e asciugate le foglie di lattuga e foderate 4 coppette di vetro. Riempite con il preparato e cospargete con qualche gheriglio spezzettato di noce.

Calamarata di Verza, Finocchi e Calamari
Per 6 persone

½ kg di pasta calamarata, ½ kg di calamari tagliati ad anello, 1 cipolla bianca, 1 spicchio d’aglio, 300 gr di verza, 2 piccoli e teneri finocchi, ½ bicchiere di vino bianco secco, olio, sale, pepe nero macinato al momento, peperoncino piccante in polvere (facoltativo).

Pulire e tagliare a fettine sottilissime la cipolla. Sfogliare e lavare le foglie di verza e i finocchi. Tagliare tutto a fettine sottili per il lungo della verdura. In un tegame capiente, con 5 cucchiai di olio evo, far dorare la cipolla e lo spicchio d’aglio in camicia. Togliere l’aglio e aggiungere gli anelli di calamari lavati, poi le verdure preparate. Salare la preparazione e sfumare col vino bianco secco, lasciare evaporare, mescolare il tutto delicatamente con un cucchiaio di legno. Aggiungere 1 bicchiere di acqua tiepida, coprire il tegame e lasciare cuocere, a fuoco moderato, ancora per 10 minuti. Mentre in una casseruola con abbondante acqua in ebollizione, far cuocere la pasta al dente e salare gli ultimi minuti di cottura. Scolare la pasta e unirla nel tegame con il pesce e le verdure, mescolare accuratamente e servire spolverando con una generosa spruzzata di pepe nero macinato al momento. A piacere si può aggiungere una spolverata di peperoncino piccante in polvere.

La pasta calamarata, è un tipo di pasta che ha la forma di anelli. La ricetta tradizionale, dal nome, prevede quindi la preparazione con calamari, totani o pesci della famiglia stessa), tagliati ad anelli.

Riso con Piovra e Zafferano
Per 4 persone

250 gr di riso a lunga cottura, 2 piovre di circa ½ kg l’una, 5 scalogni, 3 pomodori, 2 bustine di zafferano, olio, sale e pepe.

Pulite le piovre eliminando le interiora nella sacca, gli occhi e il becco alla base dei tentacoli. Lavatele bene, tagliate i tentacoli a pezzetti e le sacche ad anelli.
Pulite gli scalogni e riduceteli a fettine, fateli rosolare in una casseruola con 4 cucchiai d’olio, unite le piovre, salate e pepate. Aggiungete 6 dl di acqua e fate cuocere a fuoco dolce per 20 minuti.
Versate il riso nella casseruola, mescolatelo e portatelo a cottura, aggiungendo acqua bollente, man mano che sarà necessario. Cinque minuti prima del termine della cottura unite lo zafferano, i pomodori lavati, pelati e ridotti a dadini. Mescolate e servite.

Cotechino in galera con purea di Lenticchie
Per 4 persone

1 cotechino di circa 4 etti, 1 fetta di manzo di 300 gr, 3 fette di prosciutto crudo, ½ cipolla, ½ lt di brodo, ½ lt di lambrusco secco, sale e pepe.

Lessate il cotechino, lasciandolo a metà cottura, quindi spellatelo. Fatevi preparare una sola fetta di manzo, piuttosto sottile, di circa 300 gr, apritelo sul tagliere, salatela, pepatela, e copritela con 3 fette di prosciutto crudo, adagiatevi quindi il cotechino, arrotolate stretta la carne e legatela con lo spago.
Fate appassire in un tegame mezza cipolla affettata, con olio e aggiungete il cotechino. Versate il brodo e il lambrusco, sino a ricoprire il cotechino e cuocete a fuoco lento per 1 ora. Levate lo spago e servite a fette spesse. Consigliata una buona e morbida polenta che accompagni. Accompagnare con la purea di lenticchie (segue ricetta).


Purea di Lenticchie rosse
Per 4 persone

400 gr di lenticchie decorticate, 50 gr di burro, ½ lt di latte, sale, pepe.

Passare al passaverdura 400 gr di lenticchie decorticate, già cotte, metterle in un tegame, aggiungere ½ lt di latte, portare bollore, rimestandole dolcemente, aggiungere il burro, sale e pepe.

Stinchi di Maiale al Miele
Per 4 persone

2 stinchi di maiale, 50 gr di verdure preparate trite per soffritto (cipolla, sedano, carota, aglio, alloro, rosmarino, salvia), 2,5 dl di brodo di carne ristretto, 100 gr di miele d’acacia, 2 arance, 1 scalogno, olio, sale, pepe.

Salare e pepare da tutte le parti gli stinchi. Farli rosolare e dorare da tutti i lati sul fuoco in una teglia con 2 cucchiai d’olio. Aggiungere le verdure del soffritto e trasferire la teglia in forno preriscaldato a 220°.
Fare cuocere per circa un’ora, bagnando ogni tanto la carne con un po’ di brodo caldo. Spennellare uniformemente gli stinchi con il miele fatto scaldare prima a bagnomaria per 3 minuti. Proseguire la cottura ancora per 40 minuti.
Nel mentre pulire al vivo le due arance e ridurle a fettine, pelare e tagliare finemente lo scalogno. Poco prima della fine della cottura unire arance e cipolla nel fondo della teglia attorno agli stinchi. Servire gli stinchi caldi cosparsi con loro fondo di cottura.


Plum-cake ai Fichi secchi
Per 6 persone

250 gr di farina, 250 gr di fichi secchi, 150 gr di zucchero semolato, 150 gr di burro, (o 75 gr di burro e 1 yogurt intero naturale), 1 bustina di lievito, un pizzico di sale, 4 uova, 60 gr di cioccolato fondente, 1 bicchiere di vino dolce, zucchero a velo. Burro per lo stampo.

Fare ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Foderare uno stampo da plum-cake della capacità di 1 lt., bene imburrato con un foglio di carta da cucina prima bagnata e poi ben strizzata e spennellata con un poco di burro fuso. Mettere a bagno i fichi nel vino bianco per circa un’ora. Mettere lo zucchero in una terrina e aggiungervi il burro ammorbidito. Lavorare con un cucchiaio di legno sino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere le uova, uno alla volta, un pizzico di sale, i fichi (meno 5 per la guarnizione) ridotti a pezzetti con metà del liquido rimasto, e poco alla volta la farina a cui avrete ben mischiato il lievito. Versare il composto nello stampo preparato, fino a due terzi dalla sua capacità e fare cuocere in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti. Sfornare il plum-cake e sformarlo, togliendolo dalla carta di rivestimento. Quando sarà raffreddato spolverarlo con lo zucchero a velo. Tagliare a metà i fichi rimasti ammorbiditi. Fare fondere il cioccolato e passarvi i fichi. Decorare con questi la superficie del plum-cake.


Sfogliatelle Napoletane
Per 6 persone

270 gr di farina, 120 gr di burro, 150 gr di ricotta, 100 gr di semolino, 2 uova + 1 tuorlo, zucchero semolato, zucchero a velo, 60 gr di arancio e cedro canditi a piccoli pezzettini, 1 bustina di vanillina, ½ cucchiaino di cannella in polvere, sale.

Fare ammorbidire 120 gr di burro ridotto a dadini a temperatura ambiente. Versare 250 gr di farina a fontana in una terrina. Mettere nell’incavo il burro e 2 cucchiai di zucchero semolato, lavorando gli ingredienti e aggiungendo a filo ½ bicchiere d’acqua tiepida. Formare con l’impasto omogeneo e compatto una palla. Coprire la terrina con un canovaccio e farlo riposare per mezz’ora. In una casseruola portare al limite dell’ebollizione ½ lt di acqua con un pizzico di sale. Prima che bolla versarvi a  pioggia il semolino con mescolata la bustina di vanillina. Mescolare continuamente con un cucchiaio di legno, facendo cuocere il composto a fuoco dolce per 5 minuti. Fare raffreddare. In una ciotola lavorare la ricotta con 100 gr di zucchero semolato, la cannella, i canditi, le uova intere leggermente battute e il semolino ormai freddo, amalgamare con cura il composto. Su di un piano di lavoro leggermente infarinato, appoggiare delle palline di pasta, ricavate dall’impasto di farina preparato, grosse come palline da ping pong. Stenderle con il mattarello, dandogli una forma ovale. Farcirle con un cucchiaio di composto al semolino e ripiegare la pasta, sigillando bene i bordi. Battere il tuorlo con 1 cucchiaio d’acqua. Spennellare le sfogliatelle, appoggiarle distanziate sulla placca del forno, foderata da carta da forno. Farle cuocere in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Sfornarle, sformarle, lasciarle raffreddare e spolverarle con zucchero a velo. Buone al “naturale” o servite con una crema pasticciera o un dolce zabaione, o panna.

Abbinamento Vini:

Per L’Antipasto: con pesce un vino fresco e aromatico, non troppo alcolico, se si considera il fungo, serve un vino profumato, morbido, persistente.
Per I Primi Piatti: può essere un vino fresco e vivace, oppure un buon vino bianco profumato, fresco e alcolico.
Per I Secondi Piatti: accompagnare con un vino rosso che potrà essere più o meno corposo, morbido, ricco, importante.
Per Il Dolce: abbinare il vino al dolce è una questione di armonia: il vino deve essere dolce, bianco o rosso.
Buonissimo in questo caso il vino Moscato. 

Buon Cenone di Capodanno e …Buon Capodanno a tutti!