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lunedì 31 ottobre 2011

Insalata Russa Rumena, Ricetta Rumena


Per 8 persone
4 patate grosse, 4 carote, 1 vasetto di cetriolini, 1 scatola di pisellini al naturale, ½ petto di pollo ( o 400 gr di petto di tacchino,o una fetta spessa di prosciutto cotto da 250 gr.), 1 spicchio d’aglio, 1 tuorlo crudo e 3 tuorli duri, limone, senape, olio, sale. Per guarnire 10 olive nere snocciolate, 1 cetriolo, un ciuffo di prezzemolo, 1 falda di peperone rosso e 1 giallo sott’aceto.
Lavare le verdure e farle bollire in acqua per 25 minuti, (le carote con la buccia). Pelare le carote e le patate e ridurle a piccolissimi dadini. Scolare i cetrioli e i piselli (che vanno anche sciacquati sotto l’acqua e scolati), tagliarli a dadini. Mettere tutto in una terrina. Fare arrosto il petto di pollo con 2 cucchiai di olio e 1 spicchio d’aglio. Lasciarlo raffreddare e tagliarlo a piccoli dadini, unirlo alle verdure, mescolando bene, unire 2 cucchiai di senape piccante e salare q.b. e mescolare bene. In una scodella schiacciare i tuorli di uovo duri con i rebbi di una forchetta, aggiungere il tuorlo crudo e amalgamare ben. Unire ½ lt di olio a filo, succo di ½ limone, sale q.b.
Aggiungere ¾ di maionese al composto di verdure e carne mescolare accuratamente e sistemare su un piatto ovale di portata. Ricoprire superficie e lati con la maionese e guarnire a piacere e fantasia con la a disposizione.

Per Una Buona Digestione

Bisogna innanzitutto distribuire in modo razionale i pasti lungo la giornata.
--- Fare una sostanziosa colazione al mattino
--- Un piccolo spuntino verso le 11 e verso le ore 17
--- Un pranzo sobrio verso le 13 e le 20.
Oggi con la vita frenetica che conduciamo, la tensione della guida, le preoccupazioni del lavoro, dei figli, della famiglia, della carriera, ci accompagnano per tutta la giornata. Inoltre conduciamo una vita sedentaria e sovente mangiamo più di quanto necessita al nostro organismo: al pranzo di mezzogiorno dedichiamo pochi minuti. Ci abbuffiamo la sera, rimanendo seduti davanti al televisore! Ecco perché sono sempre più numerose le persone che accusano sensazioni di nausea, di peso allo stomaco dopo aver mangiato, bocca amara, vaghi dolori all’addome. Questa serie di sintomi viene definita “dispepsia”, cioè cattiva digestione, non attribuibile a nessuna malattia organica (non ci sono cioè ulcere o tumori). Si tratta di disordini funzionali del tratto digestivo.
Spezzettando l’introduzione di cibi durante l’arco della giornata, molte persone afflitte da problemi digestivi riescono a migliorare la loro efficienza fisica. Secondariamente occorre eliminare i cibi che non sono ben tollerati e quelli che richiedono una lunga permanenza nell’ambito gastrico: cibi fritti, carni insaccate e molto stagionate, formaggi piccanti, sughi e intingoli. Occorre dare la preferenza alle carni cotte in modo semplice e ai condimenti allo stato crudo (anche per le verdure), cercando di masticare a lungo e lentamente e di ridurre il “numero di sigarette”, se non di “eliminarle”!
Recenti ricerche hanno evidenziato che il senso di peso allo stomaco, che numerose persone accusano dopo aver mangiato, può essere causato da un rallentato svuotamento gastrico. Lo stomaco infatti, oltre a produrre gli enzimi necessari alla digestione, svolge un’importante attività motoria, per consentire un rimescolamento dei cibi e per favorire il proseguimento verso l’intestino del materiale ingerito. Esistono in commercio notevoli farmaci che favoriscono l’attività motoria gastrointestinale e di conseguenza sono di aiuto alla digestione, con notevole sollievo per il paziente.

Imparare A Mangiare, un pranzo leggero e ben equilibrato

Alimenti Giusti

Lo schema classico del pasto costituito da un primo a base di pasta o riso (ricchi di amidi), un secondo proteico e un contorno di verdure può essere considerato valido sotto il profilo dell’equilibrio nutrizionale. All’interno di questo sistema è necessario però scegliere gli alimenti che per le loro caratteristiche di composizione e struttura, richiedono un minor impegno all’apparato digerente.

I Primi Piatti

Il riso risulta più digeribile della pasta e della polenta. L’amido in esso contenuto si presenta in forma di granuli molto piccoli ed è facilmente attaccabile dalle secrezioni (enzimi) digestive. I grassi invece sono le sostanze che impiegano più tempo per essere digerite ed è perciò consigliabile limitare al minino il loro impiego nei condimenti, preferendo comunque gli oli vegetali ai grassi animali.

I Secondi Piatti

Tra le carni sono migliori quelle magre e povere di connettivo (il tessuto coriaceo che tiene insieme i fasci muscolari); a questo proposito vale la pena di ricordare che la carne di agnello, ingiustamente ritenuta indigesta, è al contrario, tra le più tenere e di facile digestione. Rispetto alla carne, il pesce è comunque più digeribile, sia per il bassissimo contenuto di connettivo, sia per la particolare struttura e composizione dei suoi grassi.

Le Verdure

Nel pasto dovrà sempre trovare posto della verdura, meglio se cruda. Essa rifornisce l’organismo di vitamine, sali minerali e di fibra. Un’ottima abitudine, da noi poco diffusa, è quella di aprire le portate con un’insalata; in questo modo si stimola la secrezione gastrica, preparando lo stomaco a ricevere i successivi alimenti, e si facilita la comparsa del senso si sazietà.

Bollito Misto Piemontese, Ricetta Piemontese


Per 6 persone
2,5 kg di scaramella, una coda, mezza lingua, 1 kg di muscolo, 1 gallina o un cappone, 1 kg di testina, 2 cotechini, 1 grossa cipolla, 2 coste di sedano, 3 spicchi d’aglio, un rametto di rosmarino, 5 gambi di prezzemolo, 10 grani di pepe nero, una manciata di sale grosso, acqua.
Procuratevi 3 pentole, in cui una più grande, che riempirete di 10 lt d’acqua. Portatela ad ebollizione con una grossa cipolla, il sedano, l’aglio, il rametto di rosmarino, il prezzemolo, il pepe nero e una bella manciata di sale grosso. Travasate quindi 3 lt di brodo nella seconda casseruola e mettetela al fuoco. Nel primo pentolone, in ebollizione, ponete, a fuoco molto alto, 2 ,5 kg di scaramella, una coda, mezza lingua, 1 kg di muscolo e una gallina. Dopo 10 minuti, abbassate la fiamma e continuate la cottura per 2 ore e mezza a coperchio abbassato. La gallina è già cotta dopo 1 ora e 15 minuti, toglietela dalla pentola e tenetela al caldo. Ponete, sempre a fiamma alta, 1 kg di testina nella seconda pentola, già contenente 3 lt di brodo bollente, dopo 10 minuti abbassate il fuoco e continuate la cottura per 3 ore circa. Con una forchetta bucherellate 2 cotechini e metteteli nella terza pentola, in acqua fredda non salata. Portate a ebollizione e cuocete per un’ora. E’ importante seguire questa procedura per conservare, di ognuno degli ingredienti, la particolarità del gusto. A cottura ultimata togliete dalle pentole i pezzi di bollito e serviteli caldissimi, affettandoli alla presenza dei commensali. La carne si gusta semplicemente bagnando i bocconi nel sale oppure con la classica sfilata di salse: il bagnetto verde (a base di prezzemolo, acciughe, e aglio), il bagnetto rosso ( a base di pomodori ), la cognà, ( mele cotogne e pere cotte nel mosto ), la saussa d’avije ( una salsa rinascimentale con miele, noci e senape ), la salsa cren.

Gran Bollito Misto Piemontese, Ricetta Piemontese


Per 12 persone
7 etti di ciascun taglio ( punta di petto, scaramella ( o biancostato grasso e magro ), muscolo di coscia ( o falso infuori ) e di stinco, tenerone e culaccio ( sono i nobili della reggia), 7 etti di coda, 1 chilo di lingua, 1 chilo di testina, carote, aglio, cipolla, sedano, chiodi di garofano, sale grosso, rosmarino, prezzemolo, lauro.
Per la salsa: 200 gr di gherigli di noce, 50 gr di brodo caldo, 25 gr di senape in polvere, 1 kg di miele agostano.
Nella pentola più grossa, delle due necessarie, insaporite l’acqua a freddo con carota, spicchi d’aglio, cipolla piccata con chiodi di garofano, sale grosso, un mazzetto odoroso di rosmarino, costole di sedano, prezzemolo e foglie di lauro e mettere nell’acqua in ebollizione, i pezzi nobili e la coda e si lascerà cuocere per circa 3 ore e mezzo. Nell’altra pentola, similmente insaporita a freddo come la prima, immergerete la lingua e la testina e lascerete cuocere per quattro ore e mezza. Si servirà con le salse classiche piemontesi, quali, il bagnetto verde, il bagnetto rosso, la cognà e la salsa d’avije, di cui proponiamo la ricetta:
pestate in un mortaio 200 gr di gherigli di noce e diluite la finissima pastina con 50 gr di brodo caldo, aggiungete 25 gr di senape in polvere e un chilo di miele agostano che avrete portato, a bagno maria, alla temperatura di 40 gradi. Pestate il tutto in un mortaio, al fine di ottenere una crema omogenea.

Polenta "Taragna e pancetta"


Per 4 persone
150 gr di farina di grano saraceno, 150 gr di farina per polenta gialla, 100 gr di pancetta tesa in una sola fetta, 1 cipolla bianca, 250 gr di pecorino fresco, Gin, burro, olio, sale, pepe.
Tagliate a dadini la pancetta a dadini. In una padella con 3 cucchiai d’olio e una cipolla affettata finemente, fate rosolare i dadini di pancetta, a fuoco vivo, aggiungetevi una spruzzata di Gin, pepate, mescolate bene e togliete dal fuoco. In una casseruola con 1 lt e ½ di acqua salata in ebollizione, versatevi a pioggia, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, la farina di grano saraceno e la farina gialla, cuocete mescolando, per 30 minuti. Unitevi 100 gr di burro, cuocete ancora per 20 minuti, sempre mescolando. Incorporatevi 150 gr di pecorino a dadini e, mescolando fatelo sciogliere. Versate la preparazione in una grande pirofila da portata, versatevi prima la pancetta con le cipolle, calda, e poi il resto del pecorino a scaglie. Servite subito.

Insalata Piemontese Alla Senape


Per 4 persone
Mezzo kg di verdura (patate, carote, piselli novelli, sedano),  1 cucchiaio di senape dolce, 1 acciuga sotto sale, 40 gr di tonno sott’olio, acqua, sale.
Per la maionese: 3 tuorli d’uovo, succo di ½ limone, olio, sale, pepe bianco.

Fare la maionese: mettere i tuorli in una terrina, aggiungere un pizzico di sale, pepe bianco grattato, qualche goccia di succo di limone e lavorare gli ingredienti con una forchetta (o frusta). Versare l’olio goccia a goccia, mescolando continuamente e quando la salsa comincia ad addensarsi, versare a filo l’olio altro olio sino ad ottenere ½ kg di maionese, alternando con qualche goccia di limone. Quando l’olio usato sarà completamente assorbito, unire tutto il restante limone. Regolare di sale. Coprire la terrina e tenerla al fresco.
Pulire tutte le verdure e tagliarle a piccoli cubetti, tutti uguali. Farli lessare in abbondante acqua leggermente salata, iniziando dai cubetti di carote, aggiungendo dopo poco le altre verdure, tenendo il tutto molto al dente. Scolarle e lasciarle raffreddare in un solo strato, appoggiandole in un piatto largo. Dissalare l’acciuga e sminuzzarla. Sgocciolare il tonno dall’olio e sminuzzarlo. In una zuppiera da portata unire il tonno, l’acciuga, 1 cucchiaio d’acqua e la senape, mescolare, unire le verdure a cubetti e mescolare delicatamente tutti gli ingredienti. Regolare di sale e lasciare in frigorifero la zuppiera, coperta con pellicola, per una notte. Servire come antipasto, o per accompagnare carni bollite.

Insalata Sciuba Moldava, Ricetta Moldava


Per 8 persone
4 patate grosse, 5 carote, 2 barbabietole cotte al forno, 4 uova, 1 mela renetta, ½ kg di maionese, 3 filetti di aringa affumicati, latte, qualche foglia di prezzemolo, 3 olive verdi e 3 olive nere.
Lessare tutte le verdure al dente. Cuocere le uova sode e sgusciarle. Mettere i filetti a bagno nel latte perché diventino meno salate di sapore. Tenere da parte prima di iniziare la preparazione del piatto, 1 carota cotta, 1 uovo sodo, le olive snocciolate e tagliate a filetti, le foglioline di prezzemolo lavate e asciugate.
Togliere i filetti di aringa dal latte, asciugarli con carta da cucina e ridurli tutti a filettino sottili. Con la grattugia a fori larghi, iniziare a grattugiare la patata, facendola cadere direttamente sul piatto di portata, formandone un piano che ricopra il fondo del piatto, sopra uno strato di aringa, poi un altro strato di carota, uno strato di uovo duro tritato, uno strato di mela, uno strato di barbabietola, uno strato di maionese, facendo però in modo che gli strati pian piano vadano a restringersi un poco sino poi a formare una forma convessa del piatto finito. Ripetere gli ingredienti sino a fine degli ingredienti, finendo con uno strato di maionese e ricoprendo la superficie in bella vista e gradevolmente a vostro piacere, con fettine di carote, di olive a filettino di uovo grattugiato e foglioline di prezzemolo.

Insalata Russa Piemontese

Per 8 persone
250 gr di zucchine, 250 gr di cipolline d’Ivrea, 250 gr di carote, 500 gr di patate, ½ peperone giallo e ½ rosso, 1 confezione di pisellini al naturale, 1 piccola confezione di carciofini sott’olio, 1 vasetto di funghi sott’olio, 1 vasetto di cetriolini, 150 gr di olive verdi snocciolate, 1 scatoletta di tonno sott’olio, qualche rametto di prezzemolo, 30 gr di capperi sott’aceto, aceto bianco, olio, sale, pepe bianco.
Per la maionese: 3 tuorli d’uovo, succo di ½ limone, olio, sale, pepe bianco.

Fare la maionese: mettere i tuorli in una terrina, aggiungere un pizzico di sale, pepe bianco grattato, qualche goccia di succo di limone e lavorare gli ingredienti con una forchetta (o frusta). Versare l’olio goccia a goccia, mescolando continuamente e quando la salsa comincia ad addensarsi, versare a filo l’olio altro olio sino ad ottenere ½ kg di maionese, alternando con qualche goccia di limone. Quando l’olio usato sarà completamente assorbito, unire tutto il restante limone. Regolare di sale. Coprire la terrina e tenerla al fresco.
Pulire e lavare tutta la verdura. Tenere una carota intera e ridurre il resto a piccoli dadini tenendo divise le varie verdure. Portare a ebollizione in una casseruola 1 lt di acqua, 250 gr di aceto bianco e un pizzico di sale. Buttare nell’acqua la carota intera, i dadini di carote e le patate, fare bollire a fuoco dolce per 10 minuti, aggiungere i dadini di zucchine, le cipolline, e i peperoni, fare bollire ancora per 10 minuti. Scolare tutte le verdure e distenderle su di un piano di lavoro coperto da un panno a freddare. Nel mentre scolare i piselli, i carciofini, i funghi, i cetriolini, le olive e il tonno. Tenere da parte 50 gr di olive e 2 cetriolini. Ridurre a fettine i carciofini e i funghi, a fettine i cetriolini e le 100 gr di olive, sbriciolare il tonno. Mettere il tutte le verdure in una terrina, unendo anche i piselli, il tonno, i carciofini, funghi e cetrioli e le olive. Unire 350 gr della maionese e amalgamare il tutto delicatamente regolando di sale e pepe. Sistemarla su di un piatto da portata ovale. Ricoprire superficie e lati distendendovi la maionese rimasta. Guarnire la superficie creando dei disegni vari di fiori, virgole e punti utilizzando la carota, i capperi, i cetriolini, le olive, le foglie di prezzemolo. Tenere in frigorifero sino al momento di servire, coprendo il piatto con pellicola.

domenica 30 ottobre 2011

Budino Di Castagne


Per 4 persone
1 kg di castagne o 7 etti secche, 3 bicchieri di latte, 250 gr di cioccolato fondente, gr 100 di burro, 2 cucchiai di zucchero, 1 bustina di pinoli, 20 marroni glassati, sale.
Sbucciare le castagne scottandole in acqua bollente ( quelle secche vanno solo sciacquate ). Metterle in una casseruola e ricoprirle di latte. Aggiungere lo zucchero e un pizzico di sale e lasciarle cuocere a fuoco lento. Quando saranno morbide passarle o al setaccio o al passaverdura. Unitevi il burro a pezzetti, il cioccolato precedentemente sciolto e i pinoli. Mescolare bene poi unire il tutto in uno stampo per budino, unto di burro. Mettere in frigorifero e lasciare raffreddare per qualche ora. Capovolgere lo stampo su un piatto e guarnire con 6 marroni glassati.

Castagne Arrosto "avanzate"


Per 4 persone
Castagne arrostite, burro, zucchero di canna, ½ bicchierino di cognac o Grand Marnier.
Se vi sono avanzate delle caldarroste usatele così: togliete la buccia e mettetele in una padella con una noce di burro. Fatele saltare per qualche minuto. Spolverizzatele con un poco di zucchero di canna e quando inizia a caramellare, spruzzatele con ½ bicchierino di liquore. Fiammeggiate e servite ben caldo.

Polenta Di Castagne


Per 4 persone
8 dl di acqua, 400 gr di farina di castagne, ½ lt di latte intero, 2 dl di panna fresca, 60 gr di cioccolato fondente, 30 gr di gherigli di noce.
In una casseruola portate a ebollizione 8 dl di acqua, quindi togliete il recipiente dal fuoco e versatevi a pioggia la farina di castagne, mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi; cuocete per mezz’ora circa, mescolando continuamente. Versate in un bricco ½ lt di latte e 2 dl di panna fresca. Distribuite la polenta in 4 ciotole e distribuitevi sopra il cioccolato fondente ridotto a scaglie e le noci spezzettate. Servite il latte mescolato con la panna, a parte. Ogni commensale ne verserà poco per volta sulla polenta.

Gnocchi Alla Romana, Variante Nonna Linda

Per 4 persone
1 lt di latte, 250 gr di semolino, 100 gr di burro, 70 gr di fontina dolce, 70 gr di parmigiano grattugiato, 70 gr di pecorino grattugiato, scorza di limone, 3 uova, sale, pepe bianco
In una casseruola mettere il latte, la scorza di limone, 1 cucchiaio di sale e portare ad ebollizione. Togliere dal fuoco e in una sola volta, unire il semolino e rimestare velocemente con un cucchiaio di legno. Rimettere sul fuoco, unire 50 gr di burro, 50 gr di parmigiano e 50 gr di pecorino, una macinata di pepe. Rimestando cuocere sino a quando l’impasto si stacca dalle pareti della casseruola, poi fuori dal fuoco unire un uovo per volta, sempre rimestando velocemente sino a completo assorbimento. Stendere l’impasto su di un piano di lavoro inumidito a un altezza di 1,5 cm. Quando l’impasto sarà freddo, tagliarlo a piccole losanghe o a cerchiett1 di circa 3 cm di diametro. Togliere la crosta al formaggio e ridurlo a listerelle. In una pirofila imburrata, fare uno strato gi gnocchi di semolino, leggermente sovrapposti, ricoprire con formaggio fontina a listerelle e una spolverata di metà dei formaggi grattugiati, qualche fiocchetto di burro. Ripetere lo strato di gnocchi, sempre leggermente sovrapposti leggermente, spolverare con i formaggi residui e distribuire a fiocchetti il burro residuo. Infornare la pirofila a forno preriscaldato a 180° per 25 minuti. Servire subito.

Crema di Zucca Con Amaretti E Crostini

Per 4 persone
400 gr di polpa di zucca pulita e privata dei semi, 2 scalogni, ½ lt di brodo di carne, 2 dl di panna da cucina, 4 amaretti, 60 gr di burro, sale, pepe nero. Per accompagnare: fette di pane francese baguette, 40 gr di burro.
Ridurre a cubetti la polpa di zucca. Sbucciare gli scalogni, tritarli e farli appassire in una casseruola con la metà del burro a fuoco dolce. Aggiungere la zucca, il brodo caldo e fare cuocere a fuoco medio per 30 minuti. Frullare il composto, rimetterlo nella casseruola, aggiungere la panna e un pizzico di zucchero, il sale e portare a bollore. Togliere dal fuoco, incorporare il burro rimasto, una macinata di pepe e gli amaretti sbriciolati. Tagliare la baguette a dadini e farlo rosolare nel burro spumeggiante, trasferirlo su carta assorbente. Distribuire la crema nelle fondine e servirla con i crostini e a piacere con un’altra generosa macinata di pepe nero.

Zuppa Di Rape E Verze


Per 4 persone
3 etti di manzo per bollito, un osso, 1 ala e 1 coscia di pollo, una cipolla, 1 carota, un gambo di sedano, 80 gr di pancetta arrotolata, 80 gr di lardo, 2 spicchi d’aglio, ½ kg di rape, ½ verza, 16 fette di pane casereccio, 50 gr di burro, parmigiano grattugiato, sale.
Preparate un brodo con l’osso, il manzo, l’ala e la coscia di pollo, la cipolla, la carota, il sedano. Fate cuocere per 1 ora in 1,5 lt di acqua. Schiumate il grasso, filtrate il brodo e salatelo. Tritate la pancetta, il lardo, gli spicchi d’aglio e fate rosolare in una casseruola con 20 gr di burro. Affettate le rape e la verza a striscioline sottili. Unite al soffritto, fate insaporire. Dopo 3 minuti unite 1 lt di brodo e fate cuocere per 30 minuti. Fate friggere le fette di pane in 30 gr di burro e disponetene uno strato in una pirofila, coprite con un po’ di zuppa e brodo e 30 gr di parmigiano. Ripetete 2 volte l’operazione. Fate cuocere la zuppa in forno per 15 minuti a 180°, e gratinare per 3 minuti. Servite subito.

Zuppa Di Cipolle E Gamberi

Per 4 persone
600 gr di cipolle bionde, 12 code di gambero surgelate (o fresche), 2 lt di brodo vegetale, un ciuffo di prezzemolo, una presa di timo, 2 bustine di zafferano, 2 cucchiai di Marsala, olio, sale e pepe.
Fate scongelare le code di gambero. Sbucciare e affettate sottilmente le cipolle. In una casseruola con 4 cucchiai d’olio, fare appassire le cipolle, unirvi 2 lt di brodo vegetale bollente, un ciuffo di prezzemolo tritato, le 2 bustine di zafferano. Salare, pepare e cuocere a fuoco lento per circa 2 ore. Trasferire nel mixer metà della zuppa. Ridurla a crema, rimetterla nella casseruola, mescolare e se fosse necessario, fare addensare su fuoco medio. Sgusciare e privare del filino nero le code di gambero, salarli e peparli, farli saltare per 2 minuti in una padella con 2 cucchiai d’olio , bagnare con 2 cucchiai di Marsala secco, coprire, cuocere per un paio di minuti e togliere dal fuoco. Distribuire la zuppa nelle fondine e coprire con le code di gambero..

sabato 29 ottobre 2011

Il Reiki

La storia del Reiki risale alle prime testimonianze scritte dell’umanità e le sue radici affondano probabilmente in epoche ancora più lontane.
Il Reiki tradizionale, inizia verso la metà  1800 con Mikao Usui, rettore dell’università Doshisha di Kyoto, in Giappone, e nel contempo pastore cristiano. Il Reiki è Amore e, in questi tempi di crisi planetaria, tutti abbiamo bisogno dell’Amore che possiamo ricevere.
Il reiki è una pratica spirituale usata come forma terapeutica per il trattamento di malanni fisici, emozionali e mentali.
Mikao Usui (nato in Giappone nel 1865) sviluppò la pratica del Reiki affermando di avere ricevuto l’abilità di curare dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul monte Kurama. I praticanti del Reiki usano infatti una tecnica analoga  alla “imposizione delle mani”, che affermano, canalizza le energie terapeutiche.
Gli insegnanti del Reiki e i praticanti affermano di rispettare questi cinque principi:

Il metodo segreto per invitare la fortuna
La meravigliosa medicina per ogni malanno
Solo per oggi:
     
      Non ti arrabbiare
      Non ti preoccupare
      Sii riconoscente
      Lavora duro (per migliorare te stesso)
      Sii gentile con gli altri
Ogni giorno e ogni notte, siediti nella posizione del Gassho (le mani giunte di fronte al torace, conosciuta anche come la posizione di preghiera) e pronuncia queste parole a voce alta nel tuo cuore.

Mikao Usui, nel corso della sua vita, trasmise i suoi insegnamenti ad oltre duemila persone.
 Molte varietà di contenuti New Age si è spesso aggiunta al Reiki, a volte integrandolo in parte ed esistono numerose scuole di pensiero.

Simboli Reiki e definizioni:
IL Simbolo del Reiki è sempre composto da tre ideogrammi che rispettivamente significano:

Lo Spirito Santo
L’Anima
La Materia

Gli insegnamenti del Reiki affermano che c’è una energia vitale universale, che permette ai praticanti verso effetti curativi.
Ognuno di noi  può acquisire la capacità per accedere a questa energia, chiamata “iniziazione”. L’energia scorrerà attraverso le mani del praticante..
Il Reiki, energia vitale, può essere usato anche sul cibo, sui bambini, sugli animali e su tutto ciò che di vitale ci circonda: piante, fiori, frutta.
La credenza fondamentale ritiene che il Reiki sia un energia intelligente che rende le diagnosi del male non necessaria.
Un secondo livello del Reiki, fa sì che si possa curare anche a distanza. Questo metodo prevede l’uso di particolari simboli che crei una connessione temporanea tra il praticante ed il ricevente.
Il Reiki come una terapia olistica, dicono gli aderenti, cura malesseri fisici, mentali, emozionali e spirituali.

Il Reiki e Chakra

All’inizio degli insegnamenti i chakra non facevano parte del Reiki. Sono stati aggiunti nella metà degli anni ’80.

I Chakra sono:
1° Chakra MULADHARA………….chakra della radice
2° Chakra SVADHISTHANA………chakra del sacro
3° Chakra  MANIPURA…………….chakra del plesso solare
4° Chakra  ANAHATA……………..chakra del cuore
5° Chakra   VISHUDDHI…………..chakra della gola 
6° Chakra   AJNA…………………..chakra della fronte o terzo occhio
7°Chakra   SAHASRARA………….chakra della corona o fontanella

Si afferma che il Reiki possa essere usato per tutte le malattie e disturbi, affiancato a terapie naturali, allopatiche; riducendo gli effetti collaterali di eventuali farmaci; abbinato quindi sia alla medicina tradizionale che a medicine alternative come l’Omeopatia, Medicina Ayurvedica, Fitoterapia, Aromaterapia, ecc.

Preghiera Tibetana: dedicato a tutti gli esseri senzienti

SPLENDIDO SAREBBE
SE TUTTI GLI ESSERI FOSSERO LIBERI
DAL DOLORE E DALLE CAUSE
DELLA SOFFERENZA
CHE TUTTI POSSANO SEMPRE ESSERE LIBERI

SPLENDIDO SAREBBE
SE TUTTI GLI ESSERI POSSEDESSERO
LA BEATITUDINE E LE CAUSE DELLA FELICITA’
CHE TUTTI POSSANO SEMPRE RIMANERE
IN QUESTO STATO D’ESSERE

CHE POSSIAMO ESSERE CAPACI
DI CONDURLI A QUESTO STATO D’ESSERE
E DI AVERE LA FORZA E L’ISPIRAZIONE
PER FARLO

La Verità Sui Rimedi Della Nonna Per I Fiori


        
LA BUCCIA DI BANANA RAVVIVA I COLORI DEI FIORI

A donare il colore è il potassio, un minerale soprattutto per i gerani, petunie e fucsie. Infatti contiene molto potassio, una sostanza che influisce sulle tonalità delle corolle. Per usare la buccia di banana come fertilizzante, occorre farla essiccare per una decina di minuti nel forno a 80°. Poi va lasciata raffreddare e ridotta in polvere che, con un cucchiaio si sparge nei vasi. Per farla penetrare basta bagnare la terra.

SE LE FOGLIE SONO GIALLE

Si può diluire dell’aceto nell’acqua delle annaffiature.
A far ingiallire le foglie o addirittura seccare alcuni fiori, come la gardenia e l’azalea, sono i sali di calcio.
Quando non c’erano gli appositi prodotti chimici, nell’innaffiatoio si metteva l’aceto che grazie a una reazione chimica ha proprio il potere di separare dall’acqua i sali di calcio.
Se ne può mettere un cucchiaio ogni tre litri di acqua, si lascia agire tutta la notte, poi al mattino si bagnano le piante. Poiché i sali si depositano sul fondo del recipiente, l’ultimo mezzo litro di acqua va gettato.

I FONDI DI CAFFE’

I fondi di caffè sono ricche di sostanze oleose, tossiche per i fiori. Fanno ingiallire le piante.
Però in piccole quantità (pochi cucchiai ogni due mesi), e bel miscelati alla terra delle aiuole, la rendono più soffice.

D’ESTATE LE PIANTE NON SECCANO, SE SI METTONO GUSCI DI NOCCIOLE E NOCI SOPRA LA TERRA DEI VASI

Per risolvere il problema della rapida evaporazione dell’acqua dovuta al caldo, oggi si distribuiscono sulla terra palline di argilla espansa o corteccia di conifera. Ma si può anche fare come facevano le nonne: mettere nei vasi gusci di nocciole e noci.

IL LATTE

Contiene sostanze grasse e proteine dannose per le radici. Se, poi, le piante sono in casa, dove c’è caldo, il latte fa sviluppare batteri e muffe che danneggiano i fiori.

IL FONDO DI BOTTIGLIA DEI VINI ROSSI E’ UN OTTIMO FERTILIZZANTE

Tra le sostanze contenute nel vino ci sono sali minerali che hanno un’azione disinfettante. E altre sostanze che agiscono da fertilizzante. Perciò il fondo che resta nella bottiglia, se diluito con mezzo bicchiere di acqua e versato nella terra, diventa un ricostituente che fa crescere più rigogliose sia le piante verdi sia quelle da fiore.

L’AGLIO COMBATTE I PARASSITI

E’ un vecchio trucco: in primavera, quando c’era il rischio che le rose venissero attaccate dai pidocchi, si piantavano attorno all’arbusto diversi spicchi di aglio. Contengono una sostanza ricca di zolfo che si diffonde dalle radici e sale con la linfa fino ai giovani getti, che a quel punto non sono più appetitosi per i parassiti.
In alternativa all’aglio si possono piantare i bulbi dell’erba cipollina: sono più ornamentali perché in estate fanno fiorellini rosa.

Le Piante Amiche

         Un vaso di BASILICO messo alla finestra o sul balcone o in giardino, allontana le mosche.

Il GERANIO ROSATO, con il suo profumo allontana le zanzare.

Le foglie del POMODORO, fresche, sono sgradite agli insetti, soprattutto alle pulci.

La MELISSA, grazie al suo aroma di limone, tiene lontane le formiche.

L’ALLORO, il TIMO, e la MELISSA, sono antitarme naturali. Mettendone alcuni rametti fra la biancheria e i capi di lana, non si userà più la naftalina, dannosa per i polmoni.

L’ORTICA è efficace contro i pidocchi e contro alcuni parassiti delle piante.

Il TAGETE, piantina chiamata anche “GAROFANO D’INDIA”, diffondendo un forte odore muschiato, serve per allontanare mosche, zanzare e bruchi.


Semifreddo Al Te'


Per 4 persone
3 cucchiai rasi di tè, 6 cucchiai di succo d’arancia, 4 rossi d’uovo, 250 gr di panna da montare, 130 gr di zucchero.
Preparare un tè forte, versando un bicchiere scarso di acqua bollente nella teiera e lasciando in infusione per 5 minuti. Filtrare, lasciare intiepidire e mettere in frigo. Battere a lungo le uova con lo zucchero, fino ad ottenere una crema spumosa, unire il succo d’arancia e il tè freddo, quindi incorporarvi la panna dopo averla ben montata. Bagnare uno stampo, versarvi il composto e metterlo per qualche ora in freezer. Poi sformarlo, immergendo per pochi secondi lo stampo in acqua calda. Asciugare lo stampo e capovolgerlo su un piatto da portata. Si può anche servire direttamente in coppette, sempre dopo averle tenute in freezer per qualche ora.

Quadrotti Al Forno Alla Ricotta


Per 6 persone
170 gr di farina, 60 gr di mandorle tostate e tritate a farina, 4 tuorli, 100 gr di burro, 150 gr di zucchero a velo, 250 gr di ricotta romana, la buccia grattugiata di ½ limone non trattato, 60 gr di canditi a pezzettini (se non piacciono si possono eliminare), un pizzico di cannella in polvere, ½ bicchierino di Rum. Un uovo per spennellare.
Fare ammorbidire il burro a temperatura ambiente. In una terrina mettere 150 gr di farina e mischiarla bene con la polvere di mandorle disponendola a fontana. Unire nel centro il burro ammorbidito a dadini, il tuorlo d’uovo, 50 gr di zucchero e la buccia grattugiata del limone. Impastare rapidamente senza lavorare troppo e raccogliere la pasta a palla chiudendola in pellicola. Metterla in frigorifero per 1 ora. Nel mentre preparare la farcitura: mettere la ricotta in una terrina e lavorarla con un cucchiaio di legno con 80 gr di zucchero sino a renderla cremosa. Incorporarvi i tuorli, uno alla volta, la cannella e il Rum, amalgamare bene. Unire infine con delicatezza la frutta candita. Infarinare un piano di lavoro e stendere la pasta con il mattarello in una sfoglia dello spessore di 3 mm. Ritagliare dalla sfoglia dei quadrati di 10 cm di lato, mettere al centro di ognuno un poco di composto preparato e ripiegare le alette una sull’altra formando dei fagottini con i bordi ben aderenti. Appoggiare i fagottini su una placca del forno preventivamente foderata con carta da forno. Mettere la placca in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti. Sfornarli, appoggiarli su un piatto da portata e spolverarli con lo zucchero a velo residuo.

Piccoli Muffins Di Yogurt E Mele


Per 6 persone ( 2 muffins a testa)
Gr 250 gr di farina, ½ bustina di lievito in polvere, 50 gr di zucchero, 250 gr di yogurt magro, 2 mele, 120 gr di burro. Stampini per muffins n. 12.
Mettere la farina mescolata con il lievito in una terrina, unire lo zucchero e mescolare. Con 30 gr di burro imburrare gli stampini da muffins. Lavare, pelare, togliere il torsolo alle mele e grattugiarle. Preriscaldare il forno a 200°. In una scodella battere l’uovo con lo yogurt e il burro residuo fatto fondere prima a bagnomaria. Unirvi le mele grattugiate, mescolare bene il tutto e versare nella terrina con la farina, mescolando rapidamente. Infornare nel forno preriscaldato per circa 20 minuti, finchè siano dorati in superficie. Si possono servire sia tiepidi che caldi, accompagnandoli con salse al cioccolato o crema pasticciera o marmellata.

Crepes al Miele


Per 6 persone
250 gr di farina, 3 uova, 2 grandi bicchieri di latte, 3 cucchiai d’olio, un pizzico di sale; per la glassa: 6 cucchiai di miele, 2 cucchiai di Gran Marnier.
Mettere la farina in una terrina, aggiungere le uova, una alla volta, amalgamando bene. Unire il sale e l’olio e piano piano, il latte, rimescolando con cura. Lasciare riposare la pastella un paio d’ore prima di preparare le crêpes. Mettere le crêpes una sull’altra su di un piatto. Mettere in un tegamino il miele, unire il Gran Marnier e scaldare a fuoco dolcissimo per 2 o 3 minuti, rimescolando. Si possono poi farcire le crêpes col miele preparato oppure portare a tavola crêpes e salsa, con cui ogni commensale si servirà a piacere.

Crepes Suzettes


Per 4 persone
120 gr di farina, 2 cucchiai di zucchero, un pizzico di sale, 2 uova, un bicchiere e mezzo di latte, 110 gr di burro, 60 gr di zucchero a velo, una scorza di limone grattugiata, scorza grattugiata e succo di una arancia, 6 cucchiai di Cointreau e 4 cucchiai di Cognac.
Unite alla farina 40 gr di zucchero e sale, facendo cadere il tutto nella terrina. Sbattete le uova in una ciotola con la forchetta e versatele nella terrina. Aggiungete, versandolo poco alla volta, il latte, poco burro fuso, 2 cucchiai di cognac. Mescolate e lasciate riposare per 2 ore. Lavorate il burro rimasto con lo zucchero restante, la scorza del limone e arancia grattugiate, il succo d’arancia, 4 cucchiai di Cointreau e mettete da parte. Scaldate il padellino, versatevi per ogni crêpes 2 cucchiai di pastella e lasciate friggere per circa 1 minuto e mezzo da una parte e 1 minuto dall’altra. Quando tutte le crêpes saranno pronte e messe da parte, scaldate bene anche il burro lavorate nella padella e immergetevi una a una le crêpes piegate in quattro. Aggiungete pochissimo zucchero, il Cointreau, il Cognac rimasti e date fuoco al liquore. Servite le crêpes calde.

venerdì 28 ottobre 2011

Piante Antinquinamento


         Si sa che le piante verdi assorbono l’anidride carbonica che trovano nell’aria e, utilizzando la luce, la trasformano i composti organici e ossigeno: il processo noto sotto il nome di fotosintesi clorofilliana. E’ grazie a esso che la vita è possibile sulla Terra per gli animali e per gli uomini, che invece consumano ossigeno e producono anidride carbonica.
Una ricerca della NASA, l’ente spaziale americano, ha scoperto che alcune piante molto comuni sono in grado di assorbire non solo l’anidride carbonica ma anche altre sostanze che avvelenano l’aria di case e uffici. Parliamo della formaldeide, sostanza impiegata per produrre materie plastiche, isolanti, colle, schiume, ecc.; del benzolo, che ritroviamo nelle colle e nelle vernici; del tricloretilene, presente nelle lacche, negli inchiostri e nelle sostanze sbiancanti. Queste sostanze sono presenti ovunque e possono provocare numerosi disturbi. Ma veniamo alle piante antiveleno: la migliore in assoluto è risultata la Dracena deremensis, meglio nota come tronchetto della felicità. Questa pianta riesce a depurare in una sola giornata il 50% della formaldeide, il 52% del benzolo e il 10% del tricloroetilene presente in una stanza. Anche il filodendro domestico e il filodendro oxcardium, fra i più comuni rampicanti, sono grandi nemici della formaldeide e degli altri veleni, così come il ficus benjamina e l’edera rampicante. Il pothos dorato, ricadente a foglie variegate, è invece particolarmente avido di monossido di carbonio, quello prodotto dai gas di scarico. Tra i fiori recisi, i più utili si sono dimostrati il crisantemo dei fioristi e la gerbera o margherita del Transvaal. Anche le sansevierie svolgono azione disinquinante. Attenzione però: non dimentichiamo che al buio le piante emettono anidride carbonica, anche se in quantità inferiore a quella che assorbono di giorno: non mettiamole perciò in camera da letto o ricordiamoci almeno di spostarle in un’altra stanza la sera.

         L’Edera

E’ la pianta più adatta per combattere il benzolo, un idrocarburo liquido ricavato dal catrame fossile e dal petrolio, usato come solvente nella benzina, nelle vernici, in alcuni detersivi. Evaporando, il benzolo esercita un’azione tossica.
La comune Hedera helix è velenosa (la sua linfa può provocare dermatiti allergiche, se ingerita vomito e nausea), eppure così utile anche come “mangia veleni”.


         Il Filodendro

E’ una delle numerose piante in grado di eliminare la formaldeide, un gas molto irritante ottenuto per ossidazione dell’alcol metilico. Molti materiali di uso domestico contengono formaldeide: plastiche espanse isolanti sistemate nelle intercapedini dei muri, resine sintetiche, colle o vernici usate per mobili in truciolato. E’ un battericida e un antiparassitario, quindi lo si può trovare anche nella composizione di alcuni detersivi, nei disinfettanti, nei cosmetici. Alla formaldeide, quindi, è piuttosto difficile sfuggire: si annida persino in alcuni prodotti di carta. Si libera nell’aria lentamente e vi permane; gli effetti sono: sonnolenza, irritazione della gola e degli occhi.
Molto diffuso nelle case, il filodendro domestico, le cui foglie contengono ossalati di calcio, irritanti se vengono a contatto con la pelle, è però una pianta “amica”.
Fra le altre piante capaci di neutralizzare la formaldeide, citiamo: l’Aloe vera, dal fusto corto, foglie grandi e morbide disposte a rosetta, fiori rossi, gialli o bianchi raggruppati in pannocchie molto decorative; il suo succo, distillato dalle foglie, è digestivo e lassativo; il Ficus Benjamina, che raggiunge anche grandi dimensioni; la dracena, pianta tropicale dalle larghe foglie verdi che nelle case è chiamata tronchetto della felicità; e anche una palma, la Chamaedorea seifrizii combatte, nel corso delle sue funzioni vitali, la formaldeide.


         Il Tronchetto Della Felicità

Questa pianta aiuta a combattere il fumo di sigaretta, nocivo, come si sa, per chi subisce quello degli altri, inalando in questo modo anche l’anidride carbonica emessa dal vicino. I residui della combustione del tabacco sono microscopici; neppure i sacchetti degli aspirapolvere riescono a trattenerli.
Quando in casa ci sono fumatori, il primo consiglio è perciò quello di aerare bene l’ambiente. E mettere qualche pianta, a scelta propria, nei locali dove si fuma di più. Tutto il verde, infatti aspirando anidride carbonica e immettendo ossigeno, contribuisce alla pulizia dell’aria viziata. Anche l’edera si è rivelata molto utile.


         La Gerbera

Questa pianta è di grande efficacia nel neutralizzare il tricloroetilene, un solvente contenuto nelle colle, nelle sostanze plastiche, nelle vernici e può provocare emicrania, sonnolenza e capogiri. Anche un vaso di crisantemi ( quelli giapponesi sono molto decorativi ) è in grado di contrastare questi residui di gas tossici.
Altre utili piante che servono ad eliminare detto solvente, sono la dracena e l’edera comune.


         Il Pothos

Il pothos è una pianta dalle foglie verde chiaro, in grado di combattere il monossido di carbonio, le cui fonti maggiori in casa sono i fornelli a gas con bruciatori vecchi, le stufe a kerosene, gli scaldabagni a gas, i camini.
Altre utili piante per eliminare il monossido di carbonio sono il Chlorophytum comosum, dai caratteristici ciuffi.


         La Felce

Che aiuta a eliminare il radon, gas nobile che deriva dal radio, inodore, insapore, silenzioso, penetra nelle case e si infiltra nei bronchi. Le particelle microscopiche rimanenti nell’aria dopo che il gas si è disperso sono altamente cancerogene. Può essere prodotto dalle malte e dai graniti usati per costruire gli edifici o provenire dalle viscere della terra.
Gli edifici più a rischio sono quelli costruiti con materiali radioattivi o costruiti su terreni, che per via dell’attività della crosta terreste, sono particolarmente radioattivi.
Un tipo di felce, molto utile, è la felce dell’Azolla, felce palustre, in grado di assorbire le scorie radioattive. E di assorbire attraverso le sue radici i metalli tossici per l’uomo come il mercurio, il cadmio, il nichel (sali di nichel possono sprigionarsi dai detersivi) e il piombo.

Torta Rustica Di Zucca E Pistacchi


Per 8 persone
500 gr di farina, 400 gr di polpa di zucca, 2 uova, 100 gr di pistacchi sgusciati, una bustina di lievito di birra liofilizzato, 50 gr di zucchero di canna, latte, cannella in polvere, noce moscata, 8 foglie di alloro, olio, sale.
Tagliare la polpa di zucca a fettine e cuocerla a vapore per 15 minuti. Schiacciare la polpa con i rebbi di una forchetta sin ad ottenerne una purea. Versare a fontana 450 gr di farina in una grande terrina e unirvi nel centro 1 dl di latte tiepido in cui avrete stemperato il lievito con lo zucchero e un pizzico di sale. Lavorare un po’ con la farina e incorporare la purea di zucca, e lavorare ancora. Incorporare un cucchiaino di cannella, una grattugiata di noce moscata e 70 gr di pistacchi tritati, 1 uovo intero e una chiara, 3 cucchiai d’olio, ancora un pizzico di sale. Lavorare a lungo la pasta con forza, impastare almeno per 10 minuti. Formare una palla, inciderla in superficie con il segno di una croce e lasciare lievitare in luogo tiepido, coperta con un canovaccio per un’ora. Lavorare di nuovo la pasta e sistemarla in uno stampo rettangolare abbondantemente unto di olio, posando le foglie di alloro sulle pareti dello stampo. Coprire lo stampo e lasciar lievitare ancora per mezz’ora, in luogo tiepido. Mettere in forno preriscaldato a 200° per 30 minuti. Poi spennellare la superficie della torta con il tuorlo dell’uovo battuto con 2 cucchiai di latte e spolverizzare con i pistacchi rimasti. Continuare la cottura per 30 minuti.  Sfornare e lasciare intiepidire. Sformare sul piatto di portata. Servire con salumi e formaggi.

Torta Rustica Di Ricotta


Per 6 persone
Per la pasta: 250 gr di farina, 100 gr di burro, lievito di birra gr 15, 3 uova, sale.
Per il ripieno: 200 gr di ricotta romana, 100 gr di gruviera o parmigiano, 60 gr di prosciutto crudo, 60 gr di prosciutto cotto, 2 uova, un cucchiaio di prezzemolo tritato, sale e pepe.
Formate un panetto con ¼ della farina, il lievito e poca acqua tiepida: incidetelo a croce e lasciatelo in una scodella piena di acqua tiepida, finchè verrà a galla. Impastate il resto della farina con il burro, 2 uova e poco sale. Unitevi il panetto, lavorate l’impasto, copritelo con un tovagliolo e fatelo lievitare per circa ½ ora. Mettete in una terrina il formaggio grattugiato, il prezzemolo, i prosciutti a listerelle, la ricotta, un tuorlo e un uovo intero, salate, pepate e mescolate. Dividete la pasta in 2 parti, di cui, una più grande dell’altra. Spianate la maggiore in una sfoglia dello spessore di circa un centimetro e rivestite una tortiera, imburrata e infarinata. Ricopritela con il ripieno pareggiandolo con un cucchiaio. Battete l’uovo rimasto e lucidate i bordi della torta. Stendete il resto della pasta formando un disco del diametro della tortiera e ricopritene il ripieno, pressando un poco sui bordi. Lucidate la superficie con il resto dell’uovo sbattuto e cuocete in forno preriscaldato a 190° per 40 minuti. Servite la torta tiepida o fredda.

Torta Dolce Rustica Di Ricotta


Per 6 persone
Per l’esterno della torta: 110 gr di biscotti tipo Digestive, 50 gr di zucchero semolato,60 gr di burro tenuto a temperatura ambiente. Per l’interno: 800 gr di ricotta e robiola, 1 dl di panna fresca, la scorza grattugiata di un limone non trattato, 1 bustina di vanillina, 150 gr di zucchero semolato, 4 uova 1 cucchiaio di farina, un pizzico di cannella. Burro e farina per la pirofila.
Per l’esterno: riunire in una terrina i biscotti spezzettati, lo zucchero e il burro bene ammorbidito. Con l’aiuto delle mani mescolare sino ad ottenere un impasto omogeneo. Stenderlo sul fondo e le pareti di una pirofila imburrata e infarinata e tenerla in frigorifero. Mettere in una terrina i formaggi, la panna, la scorza di limone, la vaniglia e la cannella e con l’aiuto di una spatola, lavorare bene sin ad ottenere una crema omogenea, aggiungere le uova lavorate prima con lo zucchero, la farina e continuare a mescolare per amalgamare bene tutti gli ingredienti. Versare la crema nell’interno della pirofila tolta dal frigorifero e livellare la superficie. Mettere in forno preriscaldato a 180° per 60 minuti e lasciare bene raffreddare prima di servire.

Torta Di zucca E Ricotta

Per 6 persone
1 kg di zucca, 2 uova, 90 gr di parmigiano grattugiato, 250 gr di ricotta fresca, pangrattato, 1 bustina di lievito, burro, sale e pepe.
Cuocere la zucca senza buccia, a pezzetti, a vapore per circa 15-20 minuti. Lasciare raffreddare e ridurre la polpa a purea in una terrina . Se l’impasto risultasse troppo umido, farlo asciugare in una padella su fiamma dolce per qualche minuto. Lavorare in una ciotola la ricotta con un cucchiaio di legno e unirla alla zucca con 1 uovo e 1 rosso, il parmigiano grattugiato, sale, una macinata di pepe e la bustina di lievito. Imburrare una tortiera e spolverizzarla col pangrattato. Versarvi il composto livellandone la superficie. Far cuocere in forno preriscaldato a 200° per 30 minuti.

giovedì 27 ottobre 2011

Barchette Di Insalata Belga Ricoperte Alla Napoletana


Per 4 persone
4 cespi di insalata belga, 100 gr di olive nere senza nocciolo, 50 gr di filetti di acciuga sott’olio, 2 cucchiai di capperi sotto sale, 50 gr di uvetta sultanina, 40 gr di pinoli, 2 spicchi d’aglio, pangrattato, origano, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, olio, sale, pepe.
Mettere l’uvetta in una ciotola con acqua tiepida ad ammorbidire. Tagliare la base delle insalate belghe e metterle in una casseruola con acqua salata bollente in ebollizione. Farle cuocere per 6 minuti, scolarle, strizzarle leggermente e deporle su in canovaccio pulito, asciugarle, aprirle a meta nel senso della lunghezza e prelevare dall’interno delle foglie formando una cavità. Tritare finemente i capperi, le olive, i filetti di acciuga. Tritare anche la parte di indivia prelevata nell’interno e farla insaporire in 2 cucchiai d’olio in una padella. Unire il trito preparato, aggiungendo anche l’uvetta ben scolata e strizzata e i pinoli, mescolare bene il tutto e dopo 1 minuto togliere dal fuoco. Disporre la preparazione nell’interno dei cespi di insalata belga e richiuderli ricomponendolo. Unire a 3 cucchiai di pangrattato 1 cucchiaio di origano, il prezzemolo, sale e pepe e mescolare bene. Passare i cespi di indivia nel composto di pangrattato preparato. In un tegame versare 3 cucchiai d’olio e l’aglio e farvi dorare i cespi di indivia dalle due parti per 15 minuti. Servire la preparazione caldissima.

Insalata Murciana, Data Da Elis

Per 4 persone
Gr 400 di patate, 3 uova sode, tonno una scatola da 160 gr, maionese casalinga. Per guarnire capperi, cipolline, carciofini, fette pomodoro, foglie basilico ecc.
Tagliare le patate a dadini e farle bollire in acqua salata per 4 minuti, facendo attenzione che non si disfino. Scolarle e farle raffreddare. In una insalatiera tagliare le 3 uova a pezzetti, sminuzzare il tonno, unirlo e unire pure le patate, mescolare il tutto delicatamente unendo 4 cucchiai di maionese. Livellare la superficie e versarvi sopra 1 cm di maionese. Addobbare con capperi, cipolline, carciofini, fette di pomodoro, foglie di basilico e a piacimento anche peperoni tagliati a listerelle.

Maionese imparata da Elis a Murcia dalla cara Librada

1 uovo intero, 1 limone spremuto, un pizzico sale, 2 cucchiai da minestra di acqua, olio.
Col frullatore, frullare il tutto per 3 o 4 minuti aggiungendo contemporaneamente l’olio nella quantità che servirà. Regolare eventualmente il sale.

Insalata Di Carciofi E Prosciutto

Per 4 perone
4 sfoglie di pane carasau, 80 gr di rucola, 6 carciofi, 150 gr di prosciutto crudo dolce, aceto di vino bianco, origano, olio, sale.
Pulire i carciofi eliminando le parti spinose, le foglie esterne più dure. Tuffarli man mano nell’acqua acidulata. Nel mentre, fare scaldare in una casseruola ½ lt di acqua con 6 cucchiai d’aceto e 1 cucchiaino raso di sale. Fare cuocere i carciofi per pochi minuti. Scolarli bene e mentre sono ancora caldi, condirli con olio, sale e una generosa spolverata di origano. Tagliare il prosciutto a nastrini e unirlo ai carciofi. Pulire ridurre la rucola a foglioline, lavarla e sgocciolarla. Unirla al resto degli ingredienti. Spezzettare il pane carasau in pezzi grandi e sistemarli sui lati di un grande piatti di portata. Versare al centro l’insalata e spargere sopra il condimento con carciofi  e tutti gli altri ingredienti. Alla fine versare in superficie a filo un poco d’olio e sale se necessario.

Cosa C'è Nelle Urine?


Come interpretare i risultati di questo TEST

         PH URINARIO – da 4,5 a 8 – valore normale

Indica l’equilibrio chimico dell’urina: se è troppo acida (o troppo basica) può segnalare cattive abitudini alimentari o l’uso scorretto di farmaci o la presenza di malattie.
I valori più alti: Un’urina troppo acida può dipendere da una dieta troppo ricca di agrumi o dall’uso eccessivo di farmaci antiacidi.
I valori più bassi: Un’urina troppo basica può dipendere da una dieta troppo ricca di proteine o frutta o da una intossicazione da farmaci. Succede anche se si vomita ripetutamente.

         PROTEINE – da 0 a 30

Indica la presenza di queste sostanze nelle urine. Normalmente il rene (che funziona come un setaccio) riesce a “trattenerle”.
I valori più alti: valori più alti indicano un’infezione. O problemi al rene che non funziona come dovrebbe.
I valori più bassi: E’ una situazione che non si verifica mai.

         GLUCOSIO – assente

Indica il contenuto di zucchero nelle urine.
I valori più alti: possono essere il segnale di diabete.
I valori più bassi: è’ una situazione che non si verifica mai.

         EMOGLOBINA – assente

Indica la presenza di sangue nelle urine.
I valori più alti: tracce di sangue nelle urine possono segnalare un’intossicazione da farmaci (come gli antimalarici a base di chinino) , un’anemia, un’infezione o calcoli renali.
I valori più bassi: è una situazione che non si verifica mai.

         CORPI CHETONICI – assenti

Indica la presenza di sostanze (acetone, acido acetoacetico e butirrico) che indicano un cattivo funzionamento dell’apparato digerente.
I valori più alti: le cause possibili sono tante, dal diabete a una dieta troppo severa: Succede anche con uno sforzo fisico prolungato o con il vomito, in gravidanza. Ai bambini accade se c’è febbre.
I valori più bassi: e’ una situazione che non si verifica mai.

         UROBILINA O UROBILINOGENO – tracce

Indica la quantità di bilirubina, una sostanza contenuta nella bile. E’ un preciso “termometro” della salute del fegato.
I valori più alti: Valori più elevati delle semplici tracce possono indicare una forma di anemia o un disturbo al fegato che produce troppa bile.
I valori più bassi: un valore pari a zero segnala problemi al fegato, che ha smesso di produrre bile.

         NITRITI – assenti

Indica la presenza di nitriti che vengono prodotti da alcuni germi, in caso di infezione.
I valori più alti: segnalano la presenza di un’infezione batterica.
I valori più bassi: e’ una situazione che non si verifica mai.